Vorrei raccontarvi la storia di un sommergibile molto speciale…
Era stato progettato e costruito da un uomo di grande valore che amava molto il mare; ha lavorato per anni al suo progetto con gioia, passione e dedizione, senza stancarsi mai.
La particolarità del sommergibile era la forma: sinuosa, elegante, armoniosa e il suo colore era simile al sole che scalda.
A differenza degli altri sommergibili lui era veramente speciale: aveva tecnologie e sistemi di navigazione molto sofisticati ed era un vero capolavoro di ingegneria elettronica e navale ma lui non se ne rendeva conto, anzi pensava di non valere niente….
Aveva tutte le carte in regola per solcare il mare e scendere negli abissi, tant’è che altri ingegneri volevano copiarlo ma il costruttore mantenne il segreto. Era il suo tesoro e gli voleva molto bene.
Si sa che quando si è giovani la voglia di esplorare il mondo è tanta e il sommergibile non vedeva l’ora di salpare al largo ma il costruttore che amava tanto la sua creatura non glielo permise perché era non era ancora il momento, ma soprattutto aveva paura di perderlo per sempre e il dolore sarebbe stato troppo forte.
Il sommergibile ha frainteso il gesto di amore si è sentito limitato nel suo desiderio di partire e tra sé e sé pensò: “ forse non mi lascia partire perché non si fida di me” ; “ ha paura che non riesca cavarmela da solo”
Un giorno non riuscì più a contenere la sua rabbia perché seppe che altri sommergibili progettati dal suo amico costruttore sarebbero partiti per il mare aperto; arrabbiato pensò di partire di nascosto per dimostrare a tutti, costruttore compreso, che lui era in grado di sostenere una prova impegnativa.
Un giorno si avvicinò a lui un gruppo di tipi poco raccomandabili che lo invitarono ad accedere i potenti motori e partire subito con loro.
Preso alla sprovvista il sommergibile disse che voleva pensarci ancora un po’ e che voleva salutare l’amico costruttore prima di partire.
Ma alla fine si fece convincere e partì senza salutare.
Così iniziò il suo lungo viaggio sotto gli abissi marini senza mai ritornare a galla.
Fu un peccato non vedere più il sottomarino in rada: il suo colore, la sua forma, la sua sirena non ci furono più e gli abitanti del posto sentivano la sua mancanza.
Anche l’amico costruttore si sentì molto triste.
Stare sempre sotto l’acqua è faticoso: mai un momento di riposo, mai un momento di relax e così al sottomarino vengono in mente i ricordi di quando era felice in rada circondato dalle premure del suo amico costruttore che lo voleva vedere sempre più bello e tecnologico.
Ma adesso, si trovava pentito di essere andato via e aveva troppa vergogna per farsi vedere in superficie e quindi preferì stare agli ordini dei tipi loschi che lo programmarono per restare negli abissi.
Dimenticò il sole, il profumo del mare, i giochi dei gabbiani, le carezze del vento e si convinse che la suo destino era di navigare per sempre in fondo al mare… si sentiva triste e solo.
Passò tanto tempo e incominciò a sentire la mancanza dell’ amico costruttore e si rese conto di quanto si prendeva amorevolmente cura di lui mentre i tipi loschi lo comandavano e basta.
Si rese conto che l’amico costruttore gli aveva dato proprio tutto quello che serviva per una buona navigazione perché nella sua esperienza di viaggio i motori funzionavano perfettamente.
Il costruttore non si dava pace e iniziò a cercarlo ma sapeva che era un impresa difficile perché non riusciva a mettersi in comunicazione con lui.
Si ricordò che aveva installato a bordo un sistema di comunicazione speciale che si poteva attivare solo dal sommergibile.
Quasi contemporaneamente anche il sommergibile si ricordò di questo sistema e con un grande sforzo di memoria gli venne in mente il codice segreto che attivava la comunicazione diretta con l’amico costruttore.
Scrisse subito il messaggio: “non so più dove sono e non ce la faccio a risalire”.
La risposta dell’inventore è stata: “ ricordati che hai tutto ciò che ti serve per risalire in superficie, l’avevo progettato per te! TI VOGLIO BENE, ce la farai! Aziona i motori delle tue risorse!”
Non è stato proprio così semplice perché il sommergibile ha dovuto mettere in moto sofisticati motori che non sapeva di avere ma sforzo dopo sforzo finalmente tornò in superficie e si mise sulla rotta del porto sicuro dove lo aspettava il suo amico costruttore.
Si sentiva contento e nello stesso tempo confuso perché non era più abituato alla luce del sole e all’azzurro del mare e si accorse che il suo colore era diventato un po’ smunto ma si sentì così bene all’aria aperta che quando vide il suo amico che lo aspettava… suonò più forte che poteva tutte le sirene di bordo dalla felicità!
Nelle fiabe vengono sempre rimarcati gli ostacoli, le difficoltà a cui è possibile far fronte attraverso dei doni magici. In certe
circostanze le risorse sembrano piccole rispetto alle difficoltà, ma, anche se piccola, la risorsa del genitore e del rapporto vince.
Non dimentichiamo che la fiducia nelle proprie risorse è il genitore omologo che la trasmette e che insegna a coltivarla.
Infatti, di madre in figlia, di padre in figlio passano tutti quei comportamenti che si sono rivelati vincenti, tutte le realtà positive che si sono mostrate utili e adeguate.
In questa fiaba viene mostrato che anche la situazione più terribile ed apparentemente irrisolvibile può essere affrontata e risolta in quanto è la potenza dell’amore che vince e
salva.
Proviamo ad entrare insieme nella fiaba...
Nella fiaba il costruttore è la metafora del genitore omologo ed il sommergibile è la metafora del figlio.
Il codice segreto che il costruttore aveva consegnato al sommergibile rappresenta la certezza dell’amore che un padre consegna al figlio per tutta la vita da utilizzare sempre, ma in modo particolare quando ci si trova in momenti di emergenza, di difficoltà. Ricorrere all’amore del genitore e ricordarsi l’intensità simbiotica ha spinto il sommergibile ad “attivare i motori dell’amore” e ad uscire da una situazione di pericolo e difficoltà.
Il costruttore ha veramente voluto realizzare il suo sommergibile come un genitore desidera un figlio; lo ama ancora prima che nasca e lo amerà per sempre.
Nella fiaba l’intervento finale del costruttore ha lo scopo di ricondurre il sommergibile al rapporto di amore ristabilendo l’equilibrio rotto dalla separazione. Riacquistando la fiducia nel rapporto con il costruttore il sommergibile ha trovato la possibilità di ritrovare fiducia nelle proprie risorse.
C’è sempre un giorno in cui arriva un ostacolo, un trauma, (i tipi loschi… come nella fiaba), qualcosa da cui ci si senti intrappolati, Il sommergibile ha avuto tanta paura di non farcela, di rimanere per sempre sul fondo dell’oceano... In quel momento la paura è così forte che si rischia di dimenticarsi i giorni belli, tutta la gioia trascorsa, il divertimento, la sicurezza e la spensierata felicità.
Ricorrere alle risorse emotive dentro di noi, quel tesoro che i genitori giorno dopo giorno depositano nei figli, ha permesso ai nostri protagonisti, dopo tutte le disavventure, il finale lieto: ...e vissero tutti felici e contenti!
Se leggere questa fiaba ti ha fatto stare bene prenditi un istante per scoprire anche le tracce audio di Bernardetta: potrai rilassarti, concentrarti sul respiro e godere di un momento di pace e armonia!
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La fiaba ci è stata fornita dalla nostra trainer Galletti Bernardetta, diplomata come Trainer Counselor presso la scuola A.I.P. e F. Associazione Italiana Psicanalisi e Famiglia di Milano ed è iscritta alla F.A.I.P. (legge n.4 del gennaio 2013, pubblicata nella GU n.22 del 26/01/2013)
Assieme a lei Club Active ha organizzato percorsi di rilassamento con grande soddisfazione dei soci partecipanti.
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